Cheyenne Frontier Days
Cheyenne Frontier Days: il più antico ed il più grande rodeo all’aperto! Ogni anno, questo grandioso evento, si svolge durante l’ultima intera settimana di luglio. E’ il più antico, tradizionale e maggiore rodeo all’aperto nonché la più grande celebrazione western al mondo. Conosciuto anche come “Daddy of’em All” – il padre di tutti – dai migliori cowboy, la massima celebrazione dello spirito western esistente al mondo fin dal 1897.
Una grande manifestazione unica che vanta secoli di tradizione e un’autentica cultura western che celebra l’Old West: 10 giorni di intrattenimenti, parate, breakfast gratuiti con pancake caldi e la partecipazione di cowboy & cowgirl, Nativi Americani, tori, cavalli.
Il rodeo, accreditato dalla Professional Rodeo Cowboy Association, vanta più partecipanti che ogni altro rodeo: 1.800 tra i migliori cowboy e cowgirl del mondo. Tutti ambiscono la famosa fibbia premio al campione del rodeo di Cheyenne: la vittoria può avviare o rilanciare una brillante carriera di cowboy.
Le specialità in cui si esibiscono i cowboy sono molteplici, ad esempio il Bareback Riding ossia la monta a cavallo senza la sella, come usavano fare i Nativi Americani oppure il Bull Riding cioè cavalcare un toro senza sella. Esiste perfino una gara dedicata esclusivamente alle donne: la corsa a cavallo intorno ai barili, Barrell Racing.
Da non perdere è il Villaggio Indiano: musiche tradizionali, danzatori, cantastorie e artigiani si esibiscono illustrando la cultura dei Nativi Americani.
Per chi invece ama l’arte, assolutamente da visitare il Cheyenne Frontier Days Western Art Show & Sale che celebra acclamati artisti internazionali in una mostra di oltre 300 dipinti, sculture, alabastri e tessuti di Nativi. Ed infine per gli amanti della cucina da non perdere il Chuckwagon Cook-off: prelibatezze culinarie in tipico stile western offerte nei caratteristici carri da pionieri, i chuckwagon, e servite da personaggi in costume. Contest per assicurarsi il premio come miglior carro, miglior piatto di carne, di fagioli, di pane, di patate e di dessert.
Sturgis Motorcycle Rally
Dal 1938, Sturgis – piccola comunità delle Black Hills del South Dakota – ha dato il benvenuto agli appassionati di moto di tutti gli USA e del mondo con l’annuale appuntamento estivo del Motorcycle Rally ad Agosto. Il traffico motociclistico verso ed in tutto lo stato cresce già nelle due settimane precedenti la data del rally e continua almeno per altre due settimane, a rally concluso.
Oggi il raduno coinvolge tutta la popolazione di Sturgis – 6.400 abitanti – e centinaia di venditori. Molti eventi sono stati aggiunti a quelli originali per i motociclisti: bike test, drag races ed esibizioni. Ci si perde tra i banchi di venditori di pietanze e souvenir, stivali da moto e negozi che offrono di tutto: dalla personalizzazione della moto ai tatuaggi, poi i concerti e la stessa cittadina di Sturgis coi suoi rumori e le sue immagini particolari. La frequentazione media è di centinaia di migliaia di partecipanti, la più alta registrata è stata di 600.000 persone durante il 60° anniversario nel 2000. Basta partecipare una volta al raduno di Sturgis per capire come mai è la meta prediletta del motociclista: il suono dei motori, l’odore del gas di scarico ed il luccichio delle cromature sono solo alcuni degli elementi che fanno del Rally di Sturgis un’esperienza davvero unica.
Oltre alle tante attività sia a Sturgis, ma anche nei dintorni, molti motociclisti sia individualmente sia in gruppo, partono per un paio di giorni attraverso le Black Hills. A poca distanza ci sono diverse attrattive, tra le quali il Mount Rushmore Memorial ed il Crazy Horse Memorial a circa un’ ottantina di chilometri. Più a sud il Custer State Park con la fauna selvatica e la più grande mandria di bisonti allo stato brado. A poca distanza il fantastico Spearfish Canyon – che conserva alcuni luoghi ove venne girato il Film Balla Coi Lupi – attraversato da una strada panoramica, una delle più belle Byway del South Dakota. Sempre in prossimità la cittadina western di Deadwood, autenticamente mantenuta con le sue case da gioco ed i saloon, le vecchie strade, il cimitero ove sono sepolti Calamity Jane ed il bandito Wild Bill Hickock. Infine, a circa 180 km si trova il Parco Nazionale delle Badlands, una meraviglia geologica che ospita anche fauna selvatica e che si gira comodamente in moto per ammirare le formazioni d’arenaria in spirali, guglie, promontori che formano una scenografia surreale.
Buffalo Roundup
Il South Dakota celebra ogni anno a settembre il tradizionale evento nel quale cowboy e cowgirl radunano e conducono la mandria di bisonti selvatici del Parco Statale di Custer, all’interno di recinti – i corrals. Qui si svolge la selezione, la marchiatura e la vaccinazione in previsione della grande vendita autunnale di bisonti. Ogni anno infatti il parco vende circa 300 bisonti ai più agguerriti compratori privati, durante un’asta che si svolge il terzo sabato di Novembre.
Il Buffalo Roundup è un evento annuale di grande impatto scenografico e naturalistico organizzato per censire la più grande mandria di bisonti allo stato brado di proprietà statale, esistente negli Stati Uniti. La celebrazione di questo raduno annuale è di una importanza notevole per lo stato considerando anche che nasce sotto l’egida del Governatore dello Stato. Storicamente il bisonte – buffalo negli USA – è stato per i Lakota SIOUX la fonte primaria dell’alimentazione.
In calendario a fine Settembre. I 1.300 i capi del Custer State Park si concentreranno principalmente nella Wildlife Loop Road, una sezione del Parco che si estende complessivamente su 28.400 ettari e migliaia di visitatori invadono letteralmente il parco per assistervi.
Ma non tutte i capi sono radunati, infatti le bestie più anziane non vengono censite perché troppo pericolose. Il bisonte non solo è il più grande mammifero del Nord America, ma può arrivare a pesare fino a 900 chili, misura 1,8 metri d’altezza dagli zoccoli alla clavicola e corre ad una velocità di 80 chilometri orari. E’ in grado di respingere un ostacolo di 1 tonnellata ! La sua carne è molto proteica, priva di colesterolo e di calorie.L’evento include anche 3 giorni di festeggiamenti e manifestazioni.
Fort Abraham Lincoln State Park
Fort Abraham Lincoln fu la dimora del Generale George Custer e del 7° Cavalleggeri. La loro missione fu di assistere al prolungamento ed avanzamento della strada ferrata della Northern Pacific Railroad, ed aprire l’espansione verso l’ovest della frontiera Americana. La storia di questo soldati terminò però con la Battaglia di Little Big Horn; ciò nonostante oggi si può fare un salto nel 1875 visitando la Custer House.
La casa ricostruita presenta molti oggetti che fecero parte della dimora originale del Generale e di sua moglie quando soggiornarono in North Dakota.
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Medora Musical
Il Medora Musicalé considerato il “Greatest Show in the West” o “the rootin’-tootinest, boot-scootiest show in all the West!” e si tiene nello splendido anfiteatro outdoor Burning Hills Amphitheatre nelle North Dakota Badlands, tra Giugno e Settembre. Nominato tra i Top 100 Events 2008, questo varietà di western musical é un favoloso intrattenimento per tutta la famiglia, pieno d’energia, canti e danze con un gran finale patriottico. Una porzione dello spettacolo é stata riconosciuta tra i top 15 North Dakota USA eventi e festival che sono dedicati al 26° Presidente, Theodore Roosevelt.
Little Bighorn Battlefield National Monument
Little Bighorn Battlefield National Monument in Montana è il luogo ove i guerrieri indiano sconfissero il 7° Cavalleggeri di Custer nel 1876.
In questo luogo il 25 e il 26 Giugno 1876, 263 soldati, nonché il tenente colonnello George A. Custer , morirono in combattimento contro migliaia di guerrieri Lakota e Cheyenne.
Proclamato National Monument, poiché è il luogo storico teatro della mitica battaglia fra l’Esercito Americano del Settimo Cavalleggeri capitanato dal Generale Custer, contro gli Indiani Sioux, Cheyenne ed Arapaho il 25 giugno 1876. La battaglia di Little Big Horn fu parte della Guerra delle Black Hills (Colline Nere), territorio di grande importanza mistica e culturale per i Nativi Sioux (Lakota), oltre che tradizionale terreno di caccia. Tra i pochi soldati sopravvissuti allo scontro vi sarebbero stati ben sei italiani, tra cui l’unico scampato della colonna di Custer, John Martin (vero nome Giovanni Martini, 1853-1922) un giovane emigrato, ex tamburino garibaldino nella campagna in Trentino del 1866 e a Mentana nel 1867, che faceva il trombettiere per Custer. A John Martin lo stesso Tenente Colonnello avrebbe ordinato di correre a chiedere aiuto.
Ogni anno ad Hardin si svolge la CUSTER LAST STAND REENACTMENT, ossia la rievocazione storica della battaglia che si svolge a fine giugno. Una grande parata in costumi originali con oltre 250 interpreti, mette in scena alcuni degli eventi che hanno portato alla sconfitta dell’esercito americano.
Un interpretive center e diverse segnaletiche narrano la storia della più famosa battaglia delle Guerre Indiane delle Praterie.
Concedetevi almeno 2-3 ore per perlustrare il sito e per compiere il tour autonomamente. Per il sito uscite dalla I-94 ad Hardin sulla Montana 47, percorrendo 46 km. d all’Interstate 90, poi imboccando la I-90 per altri 30 km. fino al sito. La I-90 vi condurrà a Billings, a circa 93 km. dal campo di battaglia.
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Frontier Village and World’s Largest Buffalo
FRONTIER VILLAGE , un villaggio che riproduce una comunità dell’vecchio West con edifici originali dei coloni e pionieri trasportati da vari luoghi del North Dakota e qui posizionati, mantenendo la propria autenticità: mobilia, accessori. Il villaggio offre uno spaccato della storia.
Si visitano la Kirkpatrick Gallery: un tempo studio estivo e mostra dell’artista James A. Kirkpatrick, donato dal’artista e da sua moglie alla Jamestown Arts Association. Louis L’Amour, capanno dello scrittore: incastonato alla fine del villaggio, questo spazio celebra il più famoso nativo di Jamestown, lo scrittore Western Luois L’Amour. Nel capanno c’è la collezione completa degli scritti dello scrittore.
Il Northern Pacific Depot originale che qui è stato posizionato e che funzionò fino al 1965.
Il villaggio dispone anche di numerosi negozi con oggetti artigianali e ricordi Made in North Dakota; al General Store si può effettuare un pranzo leggero o uno spuntino; nell’anfiteatro outdoor si svolgono intrattenimenti dal vivo. Inoltre si può usufruire di tour in diligenza e sui pony. Ogni sabato estivo dal Memorial Day al Labor Day si svolgono le tradizionali sparatorie per strada in stile Wild West.
World’s Only Corn Palace
Il Mitchell Corn Palace fu pura fantasia quando aprì i battenti nel cuore della cittadina di Mitchell nell’ autunno del 1892. L’edificio di design moresco, non nove cupole e minareti, decorazioni a mosaico, arabeschi ed elementi greci; gli esterni decorati con chicchi di grano, granaglie ed erba…tanto che le torri sembravano solide pannocchie. Tutto era illuminato da globi incandescenti! L’unico Corn Palace del mondo sorse in una piccola cittadina di 3.000 abitanti del South Dakota, sulla Main Street… Il palazzo fu creato quale luogo di ritrovo per i cittadini e per i contadini del circondario per poter festeggiare i raccolti autunnali alla grande, con spettacoli sul palcoscenico, ma anche a dimostrare orgogliosamente che il South Dakota vantava un clima salubre per l’agricoltura. La tradizione continua oggi con il Corn Palace Festival che si svolge ogni anno a fine Agosto.
Oggi il Corn Palace é una vera e propria attrazione turistica che stima circa 500.000 visitatori ogni anno, che giungono da ogni dove per visitarlo ed ammirarne i variopinti murali. Durante l’estate i tour del Palace sono offerti gratuitamente, guidati da gioviali cittadini esperti di storie ed aneddoti. C’è anche un fantastico video che ne narra la storia. Dopo il tour si possono ammirare le esposizioni sul Corn Palace, capire come furono creati i murali, i souvenir e gli intrattenimenti del passato ed infine come si coltiva il grano.
Il Palace è ridecorato ogni anno con granturco naturalmente colorato ed altre granaglie oltre ad erba al fine di renderlo “the agricoltural show-place of the world”. Si usano oggi 13 colorazioni e tonalità di grano: rosso, marrone, nero, blu, bianco, arancione, giallo ed oggi anche verde! Il procedimento decorativo di norma inizia a Maggio con la rimozione della segale e del lapazio. I murali di grano sono distesi ad Agosto ed i nuovi completati ad Ottobre. Il Corn Palace è conosciuto nel mondo quale meraviglia della folk-art delle praterie del South Dakota.
Ogni anno la decorazione del Corn Palace di Mitchell segue un tema distinto.
Oggi la destinazione d’uso del Corn Palace va ben oltre alla pura e semplice sede del festival annuale ed all’attrattiva turistica. Gli usi della struttura abbracciano vari scopi. Tra i tanti le mostre industriali, le danze, gli spettacoli, i meeting, i banchetti, le celebrazioni, i diplomi e le lauree della Mitchell High School e della Dakota Wesleyan University, così come le partite di basket locali, regionali e statali.
La testata USA Today ha nominato il Corn Palace tra i 10 luoghi TOP in America per il basket scolastico.
International Peace Garden
Il parco di oltre 9 kmq. Giace sul confine tra USA e CANADA, tra North Dakota e la regione del Manitoba. Fu creato nel 1932 a simbolo dell’amicizia tra le due nazioni. Diverse le sculture floreali, animali e altri soggetti. La porta d’accesso al Parco è a DUNSEITH.
Crazy Horse Stampede Rodeo
Giugno è il mese dei Rodeo in tutte le Montagne Rocciose e nel South Dakota l’evento più importante del mese è il Crazy Horse Stampede Rodeo & Gift from Mother Earth Celebration , un’occasione unica per poter conoscere dal vivo la vera cultura americana. Si tratta di un rodeo che da oltre 20 anni è gestito da Anne Ziolkowski, figlia del famoso scultore del Crazy Horse Memorial; è un evento che mira a celebrare lo spirito di fratellanza e di collaborazione che ha sempre caratterizzato i Nativi Americani.
La celebrazione include il Crazy Horse Stampede Rodeo nell’arena outdoor del Memoriale. E’ una competizione di 3 giorni ed è una rarità poiché è uno dei rari rodeo che coinvolge concorrenti della Great Plains Indian Rodeo Association, Professional Rodeo Cowboys Association and Women’s Professional Rodeo Association.
Crazy Horse Memorial celebrata l’arte e l’artigianato delle culture dei Nativi d’America ed il New West. E’ una tre giorni di “Gift from Mother Earth Celebration”: esposizioni, abiti fatti a mano, gioielli ed altra mercanzia è in vendita in tutto il complesso museale. C’è anche una mostra d’arte con diverse categorie. In talune annate c’è una Native American Fashion Show che mette in mostra abiti e costumi nativi. Numerose sono le dimostrazioni di danze e di canti dei Nativi.
Laura Ingalls Wilder Homestead
Non mancate una visita a De Smet, nell’est dello Stato. E’ proprio qui che Laura Ingalls Wilder celebra con i suoi libri negli anni ’30 la conquista sul clima di frontiera che la impressionò personalmente. Lei ed il marito Almanzo Wilder riuscirono a sopravvivere a rigidi inverni negli anni 1880, ma la siccità nel 1890 li esiliò unitamente alla piccola figlia, rifugiandosi nel Missouri. Madre e figlia Laura Ingalls Wilder e Rose Wilder Lane descrivono perfettamente le proprie storie vere come un trionfo piuttosto che una sconfitta. Leggete i romanzi autobiografici che la Ingalls scrisse durante la sua vita a De Smet: la serie “Little House” The Long Winter e Little Town on the Prairie presentano uno vero spaccato della vita di Frontiera nel South Dakota nel 1880-1881. Visitate De Smet e lasciatevi trascinare indietro nel tempo della Frontiera.
CM Russell Museum
Chi ama l’arte, la vita avventurosa e le grandi storie dell’Old West non può non apprezzare il Charles Russell Museum a Great Falls che include una vasta collezione d’arte western e la più grande collezione del mondo delle opere del famoso pittore e scultore Charles Russell, a lungo un residente della città, nativo del Montana. Acclamato da visitatori di tutto il mondo, vanta 2.000 pezzi di Russell – il “cowboy artist” -, dipinti e sculture bronzee di cowboy, nativi Indiani e paesaggi dell’Old West, così come un’impressionante collezione di armi da fuoco di Browning e di opere appartenute a O.C. Seltzer, Gary Schildt, altro artista western. Da non mancare la mostra The Bison: American Icon, Heart of the Plains Indian Culture organizzata con diorama e che pone a confronto con il grande mammifero delle praterie Americane.
Si visita anche il famoso bar del Mint Saloon ove Russell ed amici solevano trascorrere ore ed ore durante i primi tempi. Proprio accanto al museo c’è il famoso studio di tronchi d’albero dell’artista, ricavato da pali di cedro rosso delle linee telefoniche del 1903. Entrandovi si ottiene una giusta idea del primo affascinante West e di come il pittore riuscì a ritrarne paesaggi e momenti della storia. Da non perdere la dimora dei Russell, risalente al 1900 e costruita con ben 800$ del’epoca; la signora Russell ne curò la costruzione e l’arredo con pregiata mobilia all’epoca. Entrambi studio e dimora sono designati luoghi storici.
Virginia City e Nevada City
La “Ghost Town” Virginia City nel sud-ovest del Montana narra la storia della corsa all’oro. Il 26 Maggio 1863 un gruppo di sei uomini decide di accamparvisi, accanto ad un ruscello di montagna che avevano seguito quale traccia del loro cammino. A pochi giorni di marcia da famoso campo di Bannack per l’estrazione dell’oro. Quattro del gruppo decidono di perlustrare la zona, e scoprono uno dei depositi minerari più ricchi del Nord America. Questo evento ha dato inizio alla storia del Montana poiché a poche settimane dalla scoperta centinaia d’avventurieri e cercatori disperati si raggrupparono lungo le rive del ruscello che fu chiamato “Alder Creek.” Nove campi minerari presto furono scoperti nel raggio di soli 14 miglia dal fiume e dalla gola. Sorsero diversi accampamenti: Summit City, Pine Grove, Highland City, Bear Town, Central City, Nevada City, Adobetown e Junction City. Ma il vero “gioiello” fu Verona. Nel giro di 1 anno il Congress creò il Territory of Montana and Virginia City che presto si svilupparono in città, le più importanti delle Rocky Mountains. La popolazione di Alder Gulch raggiunse tra gi 8.000 ed i 10.000 abitanti, per lo più residenti a Virginia City che divenne culla di pittoresche storie del Montana. Fu – infatti – la prima capitale dello stato, sede del primo giornale l Montana Post, del primo meeting della Montana Historical Society, sede della prima scuola e della prima loggia massonica. Ancora oggi gli edifici sono associati a questi record storici e rimangono conservati offrendo uno sguardo straordinario nell’architettura e nella vita quotidiana del 1860.
Virginia City è anche la città di una della più controverse organizzazioni della storia del Montana, i Vigilantes. Nel 1875 però l’attività estrattiva diminuisce sensibilmente ad Alder Gulch così come la popolazione locale e la maggior parte degli accampamenti sono abbandonati per lasciare solo circa 800 persone, di cui il 40% cinesi che lavorarono diligentemente nei siti abbandonati per anni ed anni. Il Montana rimuove la capitale e la mette nella prospera città di Helena, che ancora oggi è capitale dello stato. Tra il 1863 ed il 1889 almeno 90 milioni di dollari in oro furono estratti da Alder Gulch, circa 40 miliardi di dollari odierni. Ma il tesoro che rimane oggi è ovviamente la preservazione delle cittadine storiche gioiello, Virginia City e Nevada City. Nel 1961 Virginia City è dichiarata National Historic Landmark ed è ora gestita dalla Montana Heritage Commission dopo che lo stato l’ha meravigliosamente restaurata, mantenendo i suoi edifici storici ed i manufatti. Oggi vi vivono 132 persone. I minatori del West vi giunsero dalla California seguendo il Columbia River via fiume o via terra sulla Mullan Road nel 1860. Uomini d’affari e pionieri vi giunsero lungo il Bozeman Trail, che in parte oggi è nel National Register of Historic Places. I cammelli per il carico merci vi giunsero nel 1865; l’elettricità per l’illuminazione nel 1892; la prima scuola nel 1866. Virginia City era la città di fornitura ed equipaggiamento per i viaggi allo Yellowstone durante gli anni del 1860 e 1870 e servì anche quale primo sito amministrativo quando fu creato il Parco Nazionale dello Yellowstone nel 1872. La prima compagnia teatrale fu formata a Virginia City nel 1864 ed oggi i Virginia City Players forniscono intrattenimento ai visitatori.
In quel decennio Virginia City era conosciuta quale “Social City”: balli e danze si tenevano in ogni occasione ed i club delle donne erano considerati innovativi e riformatori per l’intrattenimento letterario. L’estate oggi offre tour in treno tra Virginia City and Nevada City, ferrovia creata nel 1964 con la locomotiva Baldwin del 1910 perfettamente restaurata. La città con un centinaio di edifici storici dal 1863 ai primo del ‘900 e circa 40 interpreti offre favolose iniziative durante i weekend estivi dal Memorial weekend fino al Labor Day weekend.
Teatro, balli d’epoca vittoriana, giri in diligenza, in treno e a Nevada City si può vedere un processo ai minatori, un’impiccagione dei Vigilantes o un assassinio di un locale. Nevada City Music Hall conserva una collezione di macchine musicali, pianole e pianoforti: é la più ampia al mondo aperta al pubblico. Nel 2013 Virginia City ha celebrato 150 anni. Nevada City dista da Virgina Ciy sono 3 km e conserva 14 edifici storici oltre ad una collazione di altri cento raccolti da plurime mete del Montana.
E’ possibile pernottare sia a Virginia che a NevadaCity rispettivamente presso il Fairweather Inn e il Nevada City Hotel & Cabins, entrambi strutture datate 1860!
Buffalo Jump
Il Madison Buffalo Jump di Madison si trova sul limite di una grande vallata scavata dal fiume Madison River, grande parete di roccia calcarea usata per 2.000 anni dai Nativi Indiani, fino a poco più di 200 anni fa. I nativi attiravano la mandria di bisonti verso il dirupo di questo crinale semicircolare, per poter poi sfruttare ogni parte dell’animale per alimentarsi, per forgiare utensili e trattare il pellame per le tende e l’abbigliamento. Talentuosi corridori nativi, ben allenati in velocità e resistenza, indossavano pelli di bisonte, antilope o lupo attirando il bisonte sulla cresta della parete di roccia, fino a spingerlo nel dirupo. Il Buffalo Jump era spesso la chiave della sopravvivenza delle tribù native indiane.
L’introduzione del cavallo portò gradualmente all’abbandono di questa tecnica dopo il 1700, questi promontori aspri oggi sono un monumento d’ispirazione ai primi abitanti di questa regione. Il parco include tutti gli elementi geografici di un sito “jump” ed altre evidenti reperti per offrire al visitatore uno sguardo nelle culture che usavano questi stili di caccia. Cartelli informativi aiutano a capire gli eventi drammatici che avvennero in questo luogo per almeno 2.000 anni. Ossa di bisonte sono ancora seppellite alla base del precipizio, mentre gli archeologici hanno scoperto I crèche degli accampamenti tepee, con un esteso villaggio. Con un po’ d’immaginazione è facile visualizzare la scena incredibile di una caccia al bisonte, il momento della caduta nel precipizio, a l’attività frenetica che ne seguiva. La località è a Three Forks ed il Jump è parte del sistema dei Parchi Statali del Montana; dispone di molteplici attività outdoor: birdwatching, biking, avvistamento fauna selvatica, fotografia e picnic.
Interessante la visita al First Peoples Buffalo Jump State Park é un sito archeologico che propone molto probabilmente il più grande dirupo di caccia al bisonte in Nord America. I Nativi usarono questo luogo per almeno 1000 anni prima dell’arrivo di Lewis e Clark. E’ una roccia d’arenaria lunga più di 1 km; si vedono tracce sul terreno in cima alla roccia e ci sono oltre 5 m di resti compatti di bisonte ai piedi del burrone. Il parco dispone di un centro interpretativo, di sedute per picnic e di una prateria protetta popolata di praterie dog con la coda nera. E’ un omaggio al bisonte ed alle genti primordiali che hanno popolato queste terre: è un luogo colmo di storia e di informazioni con mostre sui bisonti, un cerchio di narrazione di storie, un’aula ed una galleria, una libreria. All’aperto un anfiteatro e giochi tradizionali in un campo apposito. Per centinaia di anni i Nativi hanno spinto mandrie di bisonti nei dirupi. Oggi la cima del dirupo offre panoramiche selle Montagne Rocciose e della valle del Missouri River , i promontori ed i pascoli caratterizzanti la fisonomia delle High Plain. Il sito richiede almeno due ore per essere esplorato. Si trova a Ulm, nelle immediate vicinanze di Great Falls.
Norsk Høstfest
Norsk Høstfest è il più grande festival del Nord America dedicato alla cultura scandinava che si tiene ogni anno a settembre al N.D. State Fair Center on the North Dakota State Fairgrounds a Minot. Fondato nel 1978 dal norvegese-americano Chester Reiten e da un gruppo di amici, che condividevano la passione per le tradizioni nordiche, il festival vede ogni anno la partecipazione di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo.
Prelibatezze gastronomiche, musica coinvolgente ed intrattenimento non mancheranno!
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Old Mission State Park a Coeur d’Alene
Situata nella Silver Valley nell’Idaho settentrionale, l’Old Mission State Park di Coeur d’Alene preserva la ricca storia dei missionari gesuiti e dei loro rapporti con la tribù locale dei Coeur d’Alene.
Sede del più antico edificio in Idaho, il Mission of the Sacred Heart è stato preservato fin dalla sua costruzione nel 1848 utilizzando solamente fango, tasselli di legno e paglia. Visitate la Sacred Heart Mission church e la Parish House per scoprire come i missionari ed i Nativi vivevano in queste zone. Non perdete il Visitor Center per ammirare la mostra Sacred Encounters che illustra le storie di questa terra e dei suoi popoli.
Wallace, Idaho
Nota come “Silver Capital of the World,” Wallace e la zona circostante rappresentano il distretto minerario più ricco del mondo. Fondata nel 1884, dopo la scoperta di giacimenti di argento, l’area miscela la storia mineraria del Vecchio West con le tecniche più moderne poiché continua a produrre argento ed altri metalli.
Una cittadina con una lunga storia, con forte personalità e fascino; c’è molto da fare durante la vostra visita a Wallace. Nel 2004 la città si è dichiarata il
Centro dell’Universo, e perchè no? Gli abitanti vi sfidano a provare il contrario. L’intera cittadina rientra nel registro degli Historic Places vantando pittoreschi ed eccentrici edifici tutti da scoprire.
Provate l’ esperienza di un tour nella miniera Sierra Silver, ascoltate le storie dei minatori e di come estraevano l’argento; infine scoprite la storia delle case di tolleranza di Wallace all’ Oasis Bordello Museum e gustate un’ottima pinta di birra nel Wallace Brewing.